Discriminazione Territoriale: fallimento all’italiana

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Qualche giorno fa le dichiarazioni di Adriano Galliani a TGcom24 avevano tutta l’impressione di essere un “messaggio in codice” neanche tanto velato alla giustizia sportiva; il dirigente milanista affermava a chiare lettere che la fattispecie della “discriminazione territoriale” esiste solo in Italia e non è assimilabile al razzismo. Poche ore dopo la Corte di Giustizia Federale della FIGC ha accolto il ricorso dell’Inter contro la chiusura della curva Nord in vista del derby con il Milan, semplice casualità? Indubbiamente è iniziata una campagna mediatica atta a ridimensionare questa norma che infastidisce i “poteri forti” del calcio, come dire, lo spettacolo innanzitutto! Ma le perplessità in merito restano, se i cori dai contenuti inequivocabilmente razzisti contro le tifoserie avversarie e i supporter napoletani in particolare, non sono razzisti, allora come definirli? Giacché, nella maggior parte dei casi, gli stessi sono indirizzati contro una città e il suo popolo?. Galliani, comunque, ha ragione, la “discriminazione territoriale” esiste solo in Italia, ma nel regolamento UEFA c’è una norma ancora più specifica per definire i cori (o semplici “sfottò” come qualcuno vorrebbe definirli) che accolgono i tifosi napoletani nella maggior parte delle gare in trasferta: l’articolo 14  del Codice Disciplinare UEFA, che  prevede la sanzione “minima” della chiusura parziale dello stadio e, in caso di recidiva, la gara a porte chiuse, qualora i sostenitori di un club insultino “la dignità umana di una persona o di un gruppo di persone con qualsiasi mezzo, anche (o ivi inclusi) per motivi legati al colore della pelle, alla razza, alla religione od origine etnica”. Strano che  (quasi) nessuno menzioni l’art. 14 nei vari dibattiti televisivi e sui quotidiani, che si stia puntando ad un’assuefazione generalizzata alla problematica rinviando ad oltranza ogni decisione in merito? Come dire..a pensar male è peccato ma spesso ci si azzecca!

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Campania Felix o Terra dei Fuochi? In bilico fra il Paradiso e l'Inferno nel disinteresse generale - Alla ricerca di vecchie tradizioni ed usanze casertane e campane con divagazioni sul tema.
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2 risposte a Discriminazione Territoriale: fallimento all’italiana

  1. Dario ha detto:

    Solo in un paese squallido come l’Italia poteva nascere la discriminazione territoriale…
    Gli italiani si scandalizzano se i Napoletani,palermitani ect fischiano all’inno nazionale, però non si scandalizzano se tifosi come juve,milan,inter ect ect cantano vesuvio lavali col fuoco, terremotati che nel 1980 ci furono più di 2 mila morti ect….ma nessuno si scandalizza per questo eeh.
    Però quando gli inglesi fecero un articolo in cui parlava male di Roma che diceva che Romaè una città invivibile troppi furti,omicidi e bosseggiatori, tutti gli italiani si scandalizzarono.
    Sono sicuro che se i napoletani farebbero uno striscione del tipo (Emiliano terremotato o ligure alluvionato oppure sardo alluvionato) l’intera italia si scandalizerebbe dal comportamento dei napoletani.
    Che dire, quando la legge non è uguale per tutti.

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