Il Grand Tour era un viaggio culturale e formativo obbligatorio per i giovani dell’aristocrazia europea; Napoli, allora terza città del continente per popolazione nonché capitale del Regno delle due Sicilie, ne rappresentava una tappa fondamentale insieme alle altre bellezze della Campania. Quello che si propongono i vertici dell’Assessorato ai Beni Culturali e Turismo della Regione Campania, è di riportare, per il 2014, Napoli e la Campania al centro dei flussi turistici di massa, invertendo la tendenza di un meridione surclassato dal resto d’Italia a livello turistico, a dispetto delle sue bellezze e del suo inestimabile patrimonio culturale. L’ambizioso progetto intitolato “Viaggio in Campania. Sulle orme del Grand Tour”, presentato in anteprima lo scorso novembre al World Travel Market di Londra e riproposto qualche giorno fa al Bit di Milano, prevede il rilancio in chiave moderna del viaggio di formazione settecentesco, che vide musicisti, filosofi, poeti, pittori celebrare il Sud. Dal prossimo aprile fino a dicembre, è prevista una serie d’iniziative che coinvolgeranno anche il casertano, in particolare con gli incontri a tema “I percorsi della via Appia”, “I fasti dei Borbone e le Regge’” con al centro la Reggia di Caserta, quella di Carditello e altri itinerari della provincia. In totale il viaggio offre oltre centoventi tra musei, siti, chiese, parchi archeologici, parchi naturalistici che copriranno tutto il territorio regionale, incluso le zone interne e i loro tesori, anche mediante l’intensificazione dei trasporti. Previste aperture straordinarie di luoghi normalmente chiusi al pubblico con la realizzazione di eventi serali negli scavi di Ercolano, sul Grand Cono del Vesuvio, nelle Basiliche di Cimitile, all’anfiteatro di Avella e nella villa romana di Minori, nel parco della Reggia di Carditello, visite didattiche al Museo delle Carrozze di Villa Pignatelli, laboratori per ragazzi e visite museali abbinate a degustazione di prodotti tipici del luogo. Un progetto indubbiamente ambizioso per rilanciare l’immagine di un territorio ultimamente offuscata da episodi controversi, ma pur sempre detentore d’innumerevoli tesori che temono pochi raffronti a livello globale.
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