Il 10 ottobre 1821 quindici cappelle rurali del territorio di Massa Lubrense entrarono a far parte del Demanio dello Stato per ordine di «Sua Eccellenza il Direttore delle Reali Finanze» del Regno Borbonico. Nel 1872 passarono al nuovo ente morale “Cappelle Laicali Riunite di Massa Lubrense”, il cui statuto ne definì lo scopo nell’adempimento di opere di culto e di carità, cioè nella «celebrazione di Messe domenicali e festive per comodo degli abitanti di quei rioni, che distano dalle Chiese parrocchiali, anniversarii e festività in onore dei Santi Titolari, [oltre che nella raccolta di] limosine a prò dei poveri del Comune» [cit. in G. Esposito, “Cappelle laicali di Massa Lubrense”, 1983].
Tra le 15 cappelle laicalilubrensi, dunque tutte di proprietà comunale, c’è quella dedicata a San Sossio, risalente al XV secolo, che il prossimo 18 novembre 2013 verrà «alienata» tramite un’asta pubblica [c’è un aggiornamento, si veda alla fine…
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