La Campania in Italia rappresenta una delle regioni più legate alle tradizioni, che in terra campana non solo resistono al passare del tempo ma diventano conoscenze da tramandare alle future generazioni. Tradizioni che nel periodo natalizio per quanto riguarda le pietanze assumono accanto a quello nutritivo un aspetto simbolico
(argomento già trattato su questo blog)

Nell’ambito di questo argomento un posto di rilievo è occupato dalle lenticchie, legumi molto nutrienti e versatili in cucina. Questo legume è una buona fonte di proteine, fibre e soprattutto ferro e viene usato nella cucina tradizionale campana e italiana, in particolare nelle zuppe. Da tradizione molto diffusa in Campania e nel resto dello stivale, hanno uno spazio privilegiato nel menù di San Silvestro e a Capodanno, una usanza che trae origine dalla tradizione contadina del popolo campano che si associa all’aspetto simbolico. Si, perché per la loro forma le lenticchie richiamano le monete; mangiare un piatto di lenticchie simbolicamente, proprio perché un piatto ne contiene molte, significa un augurio di un nuovo anno senza patimenti per l’aspetto economici. La simbologia non si ferma qui perché durante la loro cottura le lenticchie aumentano di volume e a livello simbolico questo significherebbe la crescita della propria ricchezza nel corso dell’anno. Essendo questo legume il primo ad essere stato coltivato e il primo cibo ad essere stato cotto, non deve sorprendere che la tradizione di consumare le lenticchie in vista del capodanno sia molto antica, difatti già al tempo degli antichi romani era tradizione regalare un sacchetto di lenticchie come gesto benaugurante per l’anno nuovo.
Nel corso dei millenni non sempre le lenticchie hanno avuto una narrazione positiva, resta il fatto che per il loro apporto nutritivo sono uno dei cibi più completi in assoluto e consumarli la notte di capodanno, simbologia a parte, ma soprattutto spesso anche in sostituzione della carne per l’apporto di ferro non è per nulla sbagliato