“Sant’Antuono, pìgliate ‘o viecchio e damme ‘o nuovo” È la frase propiziatoria che si pronuncia gettando un oggetto vecchio nel “cippo”, ossia il falò dedicato a Sant’Antonio Abate, reputato il patrono del fuoco, come simbolo di purificazione e di prosperità.
È una tradizione legata alla credenza contadina, la quale reputava che in questi giorni la natura si incamminasse fra l’inverno e la primavera, simbolo della rinascita e, in ragione delle giornate di sole più lunghe, della luce. Fattori che andavano idealmente a costituire un desiderio di rinnovamento, che nella tradizione popolare si traduceva nel lancio di un qualcosa di vecchio nel cippo di Sant’Antuono. Una tradizione tuttora viva in molte zone d’Italia e in particolare del Sud, con feste popolari che rinnovano il lancio degli oggetti nel cippo. In linea con il nostro retaggio contadino come buon auspicio per un futuro raccolto importante, o perlomeno sufficiente, per le esigenze dell’allora società contadina e la clemenza della natura in vista della primavera
