Oggi, 17 febbraio 2025, ricorre la data della condanna a morte di 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐝𝐚𝐧𝐨 𝐁𝐫𝐮𝐧𝐨, filosofo nolano arso vivo il 17 febbraio 1600 in Campo de’ Fiori.
“𝐹𝑜𝑟𝑠𝑒 𝑡𝑟𝑒𝑚𝑎𝑡𝑒 𝑝𝑖𝑢’ 𝑣𝑜𝑖 𝑛𝑒𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑛𝑢𝑛𝑐𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑜 𝑛𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑠𝑐𝑜𝑙𝑡𝑎𝑟𝑙𝑎”. Le sue ultime parole.
Visionario e precursore del pensiero moderno, sostenne l’infinità dell’universo e la pluralità dei mondi, sfidando i dogmi del suo tempo. Il suo coraggio lo portò a scontrarsi con l’Inquisizione, ma le sue idee non si spensero con lui: da alcune ricerche sembra che molti dei suoi scritti furono tramandati inizialmente, e nei secoli successivi sotto il dominio dello Stato Pontificio,sotto falso nome per sfuggire alla censura della Chiesa. Oggi, la sua eredità culturale continua a ispirare: di recente 𝐄𝐧𝐳𝐨 𝐃𝐞 𝐂𝐚𝐫𝐨 ha portato in scena “𝐿’𝐴𝑣𝑎𝑟𝑜 𝐼𝑚𝑚𝑎𝑔𝑖𝑛𝑎𝑟𝑖𝑜”, una commedia che rende omaggio anche a Bruno, attraverso i protagonisti Oreste Dè Bruno e la Compagnia dei Fratelli dè Bruno, discendenti del grande filosofo nolano. Sul palco riecheggiano frammenti de 𝐼𝑙 𝐶𝑎𝑛𝑑𝑒𝑙𝑎𝑖𝑜 e altre opere di Bruno, riarrangiati in un idioma musicale che ne rinnova il fascino e l’attualità. Il sacrificio di Giordano Bruno resta un simbolo eterno di libertà di pensiero e di resistenza all’oppressione.»