𝐋𝐚 𝐬𝐜𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐒𝐩𝐚𝐫𝐭𝐚𝐜𝐨. 𝐈𝐥 𝐠𝐥𝐚𝐝𝐢𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐫𝐢𝐛𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐟𝐢𝐝𝐨’ 𝐑𝐨𝐦𝐚

Al Museo del Louvre Museum, Paris, France, è conservata una scultura in marmo dello scultore francese 𝐃𝐞𝐧𝐢𝐬 𝐅𝐨𝐲𝐚𝐭𝐢𝐞𝐫 (𝟏𝟕𝟗𝟑-𝟏𝟖𝟔𝟑), raffigurante
𝐒𝐩𝐚𝐫𝐭𝐚𝐜𝐨, l’antico schiavo e gladiatore romano. L’opera, scolpita con grande maestria, presenta una delicata consistenza e lucentezza, esaltando i dettagli anatomici del protagonista. Spartaco è raffigurato in posizione eretta, nudo, con un’arma in mano e un volto determinato, espressione di un forte spirito di resistenza. I suoi muscoli sono finemente scolpiti, mettendo in risalto la sua forza e il suo coraggio come gladiatore. Sebbene non sia tra le principali esposizioni del Louvre, resta un’opera d’arte sorprendente.

𝐂𝐡𝐢 𝐞𝐫𝐚 𝐒𝐩𝐚𝐫𝐭𝐚𝐜𝐨

Spartaco si allenava nella scuola per gladiatori di Lentulo Battiato, situata a Capua, presumibilmente ai piedi del monte #Tifata. Tuttavia, i resti della struttura non sono stati ufficialmente individuati. Secondo alcune ipotesi, il gladiatore non sarebbe stato di origine tracia, ma sannita, e le sue origini potrebbero essere state trascurate nelle fonti antiche.

𝐋𝐚 𝐫𝐢𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚

Originario della Tracia e ridotto in schiavitù per aver disertato, nel 74 a.C. guidò una rivolta contro Roma, fuggendo con un gruppo di gladiatori dalla scuola di Capua. In breve tempo, l’insurrezione si trasformò in una vera e propria guerra, con un esercito di circa 120.000 uomini che inflisse pesanti sconfitte alle truppe romane guidate dai pretori Caio Clodio Glabro e Publio Varinio.
Roma, inizialmente convinta che si trattasse di un’azione di polizia ordinaria, affidò infine il comando al generale Marco Licinio Crasso. Nel 71 a.C., in Lucania, le forze romane annientarono l’esercito ribelle: Spartaco morì in battaglia, mentre 6.000 schiavi furono crocifissi lungo la via Appia come monito. Un altro gruppo di fuggitivi, diretto a nord, venne sterminato da Gneo Pompeo.

𝐈𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐥𝐚𝐬𝐜𝐢𝐭𝐨

Nonostante la sconfitta, Spartaco è ricordato per il suo carisma e la sua abilità di comando, diventando universalmente simbolo della lotta per la libertà. La sua figura, nell’immaginario collettivo, è sinonimo dell’uomo che si oppone ai poteri forti per puro idealismo, consapevole di intraprendere una battaglia impari ma determinato dalla ferma convinzione nella purezza dei propri ideali.