Anni fa, nel mese di maggio, era consuetudine, che fortunatamente negli ultimi anni si sta rinnovando, ritrovarsi ogni pomeriggio per recitare insieme il Rosario. Di solito ci si incontrava nello spiazzo delle grandi case di corte che popolavano il centro storico dei paesi della conurbazione casertana. In una realtà allora prevalentemente rurale, a guidare la preghiera erano soprattutto le donne, ciascuna con la propria sedia o sgabello al seguito.
Spesso si univa l’utile al dilettevole: durante la recita del rosario si approfittava per sbrigare piccole faccende domestiche, come lavorare all’uncinetto o pelare ortaggi di stagione.
L’8 maggio, giorno della Supplica, era particolarmente sentito: si prestava ancora più attenzione all’allestimento della statua della Madonna e alla cura del luogo di ritrovo.
Il 31 maggio, a chiusura del mese mariano, non era raro che la padrona di casa
organizzasse un sobrio rinfresco per ringraziare della compagnia. Soprattutto negli anni ’80, si preferiva offrire un bel gelato preso dal camioncino di 𝐓𝐨𝐦𝐦𝐚𝐬𝐨 𝐆𝐞𝐥𝐚𝐭𝐢, che allora passava regolarmente.
E, immancabilmente, le persone più anziane si salutavano con un sorriso e una speranza:
“𝑆𝑝𝑒𝑟𝑎𝑚𝑚𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑙’𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑝𝑟𝑜𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜 ‘𝑜 𝑚𝑒𝑠𝑒 ‘𝑒 𝑚𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑚𝑚𝑒 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑐𝑎'”