Con l’aiuto dell’intelligenza artificiale abbiamo provato a immaginare 𝐂𝐚𝐩𝐲𝐬, il leggendario fondatore dell’antica Capua (𝑐𝑜𝑟𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑛𝑑𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑎𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑡𝑡𝑢𝑎𝑙𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝐶𝑎𝑝𝑢𝑎, 𝑆𝑎𝑛𝑡𝑎 𝑀𝑎𝑟𝑖𝑎 𝐶𝑎𝑝𝑢𝑎 𝑉𝑒𝑡𝑒𝑟𝑒, 𝑆𝑎𝑛 𝑃𝑟𝑖𝑠𝑐𝑜 𝑒 𝐶𝑢𝑟𝑡𝑖) , mentre si rivede bambino insieme alla cerva bianca che, secondo la tradizione, lo avrebbe allevato.
Capys, ritenuto nipote di Enea in una delle varie versioni mitologiche, è descritto come un eroe nobile e valoroso. La leggenda narra che fu allattato da una rarissima cerva dal manto bianco candido, una figura che ricorda, per certi versi, la lupa che nutrì Romolo e Remo.
Nel racconto dello scrittore latino Silio Italico, si legge:
“𝐶𝑖 𝑓𝑢 𝑢𝑛𝑎 𝑐𝑒𝑟𝑣𝑎, 𝑣𝑖𝑠𝑡𝑎 𝑟𝑎𝑟𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑟𝑒, 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑢𝑝𝑒𝑟𝑎𝑣𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑏𝑖𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑙𝑎 𝑛𝑒𝑣𝑒, 𝑝𝑒𝑟 𝑏𝑖𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑖 𝑐𝑖𝑔𝑛𝑖… 𝐿𝑒 𝑚𝑎𝑡𝑟𝑜𝑛𝑒, 𝑎𝑏𝑖𝑡𝑢𝑎𝑡𝑒 𝑎𝑙 𝑝𝑒𝑡𝑡𝑖𝑛𝑒 𝑑𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜, 𝑙𝑎 𝑝𝑒𝑡𝑡𝑖𝑛𝑎𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑑𝑜𝑐𝑖𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑒 𝑙𝑎 𝑏𝑎𝑔𝑛𝑎𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑛𝑒𝑙 𝑓𝑖𝑢𝑚𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑟𝑒𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑖𝑟𝑙𝑒 𝑖𝑙 𝑐𝑎𝑛𝑑𝑜𝑟𝑒. 𝑄𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑒𝑟𝑣𝑎 𝑒𝑟𝑎 𝑜𝑟𝑚𝑎𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑎𝑡𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑑𝑖𝑣𝑖𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙 𝑙𝑢𝑜𝑔𝑜, 𝑟𝑖𝑡𝑒𝑛𝑢𝑡𝑎 𝑢𝑛’𝑎𝑛𝑐𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑖 𝐷𝑖𝑎𝑛𝑎, 𝑒 𝑠𝑒𝑐𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑙’𝑢𝑠𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑠𝑖 𝑜𝑓𝑓𝑟𝑖𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑖𝑛𝑐𝑒𝑛𝑠𝑖 𝑎𝑔𝑙𝑖 𝑑𝑒̀𝑖. 𝑇𝑒𝑛𝑎𝑐𝑒 𝑒 𝑏𝑒𝑛𝑒𝑑𝑒𝑡𝑡𝑎 𝑑𝑎𝑙𝑙’𝑒𝑡𝑎̀ 𝑒 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑜𝑟𝑡𝑒, 𝑎𝑡𝑡𝑟𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜̀ 𝑢𝑛𝑎 𝑓𝑖𝑜𝑟𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑣𝑒𝑐𝑐ℎ𝑖𝑎𝑖𝑎, 𝑣𝑖𝑣𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑚𝑖𝑙𝑙𝑒 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑖𝑛𝑠𝑡𝑎𝑛𝑐𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖, 𝑟𝑎𝑔𝑔𝑖𝑢𝑛𝑔𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑐𝑜𝑠𝑖̀, 𝑝𝑒𝑟 𝑛𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑖 𝑠𝑒𝑐𝑜𝑙𝑖, 𝑙𝑒 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎̀ 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑡𝑒 𝑑𝑎𝑖 𝑇𝑟𝑜𝑖𝑎𝑛𝑖.”
Nella seconda immagine, sempre generata con l’intelligenza artificiale, abbiamo immaginato la Cerva Bianca ormai adulta, divenuta una figura quasi sacra, simbolo di protezione e leggenda.

