Gli esami di maturitร  di una volta avevano un fascino tutto particolare. Negli anni โ€™90, ad esempio, nei licei classici la prova scritta poteva essere di greco o latino, mentre allo scientifico si affrontava latino e matematica. Gli istituti professionali, invece, prevedevano una prova scritta specifica legata al proprio indirizzo di studio.

Una buona parte degli studenti, anche quelli piรน preparati, cercava comunque di garantirsi un piccolo โ€œaiutinoโ€ durante le prove scritte. Si ricorreva cosรฌ a escamotage ingegnosi, come la celebre ๐œ๐š๐ซ๐ญ๐ฎ๐œ๐œ๐ž๐ซ๐š: una cintura con numerosi scomparti nascosti, colma di appunti e riassunti, particolarmente utile per la prova di italiano, il tema. I piรน scaltri arrivavano persino a realizzare un indice tematico per trovare piรน rapidamente la traccia piรน vicina a quella assegnata.

Per la seconda prova scritta, invece, era diffuso lโ€™uso di un cosiddetto โ€œ๐ฉ๐ซ๐จ๐Ÿ๐ž๐ฌ๐ฌ๐จ๐ซ๐žโ€ esterno โ€” in realtร  spesso un ex-studente pratico della materia โ€” che, con la complicitร  di qualche dipendente interno, riceveva la traccia dโ€™esame allโ€™esterno dellโ€™istituto, la svolgeva, e rimandava le soluzioni allโ€™interno, passando per i bagni o tramite bigliettini ben camuffati.

Oggi, gli stratagemmi si sono semplicemente evoluti. Auricolari invisibili, smartwatch, app nascoste e persino strumenti di intelligenza artificiale rendono il โ€œsotterfugioโ€ ancora piรน tecnologico e sofisticato. Una tradizione, si potrebbe dire, tutta italiana: quella di ingegnarsi sotto pressione, cercando soluzioni alternative โ€” talvolta al limite del lecito โ€” per superare la prova.

Un ruolo fondamentale, soprattutto in passato, era quello del membro interno della commissione: un docente dellโ€™istituto che conosceva bene gli studenti, avendoli seguiti per buona parte del percorso scolastico. Poteva rappresentare un punto di riferimento prezioso nei momenti di difficoltร , soprattutto quando non esistevano ancora i crediti formativi per bilanciare la valutazione finale. In presenza di una prova scritta o orale non in linea con il rendimento dellโ€™anno, il suo intervento poteva fare davvero la differenza.

In conclusione, non si puรฒ dimenticare l’esistenza dei celebri ๐๐ข๐ ๐ง๐š๐ฆ๐ข, testi compatti e riassuntivi per ogni materia, ampiamente diffusi e considerati veri salvagente per chi voleva ripassare in breve tempo interi programmi.

Lโ€™uso della cartuccera, poi, era spesso fonte di grande ilaritร . Non mancavano episodi curiosi: studenti ben vestiti, ma con abiti troppo leggeri per lโ€™occasione, che sotto lโ€™effetto del caldo e del nervosismo sudavano copiosamente, lasciando intravedere la cartuccera attraverso camicie trasparenti; oppure scene comiche in cui, camminando con la commissione, qualche โ€œpezzo di cartucciaโ€ cadeva rovinosamente a terra. In certi casi i professori reagivano con severitร , in altri facevano finta di non vedere, salvo poi far recapitare un messaggio โ€œdiscreto ma chiaroโ€ allo studente protagonista della gaffe. Piccoli grandi momenti che, nel bene o nel male, facevano parte del rito della maturitร .