𝑸𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒍’𝒂𝒏𝒂𝒈𝒓𝒂𝒇𝒆 𝒂𝒓𝒓𝒊𝒗𝒂𝒗𝒂 𝒕𝒂𝒓𝒅𝒊: 𝒓𝒊𝒄𝒐𝒓𝒅𝒊 𝒅𝒊 𝒖𝒏’𝑰𝒕𝒂𝒍𝒊𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒄𝒂𝒎𝒃𝒊𝒂𝒗𝒂

In Italia, e in particolare nel Sud, fino al periodo a cavallo del secondo dopoguerra, non era raro che le nascite venissero registrate all’anagrafe in date diverse rispetto a quelle effettive, talvolta con settimane di ritardo.

Ciò accadeva soprattutto nelle aree periferiche rispetto ai comuni di residenza, dove si nasceva quasi sempre in casa, con l’aiuto della levatrice. In un contesto prevalentemente rurale, dove gran parte della popolazione era impegnata nei lavori agricoli, recarsi in paese – anche solo per pochi chilometri – rappresentava uno spostamento complesso, soprattutto in assenza di mezzi di trasporto. La priorità era naturalmente data all’assistenza della partoriente e del neonato, e la registrazione all’anagrafe veniva spesso rimandata.

Va inoltre ricordato che, in quegli anni, il tasso di analfabetismo era ancora piuttosto elevato. Non era raro che, a causa di una scarsa padronanza dell’italiano, si verificassero fraintendimenti tra i genitori e gli impiegati dell’anagrafe, i quali a loro volta non sempre possedevano una formazione adeguata. Questo portava alla compilazione di documenti spesso imprecisi o stilati con approssimazione, con errori nella trascrizione di nomi e, soprattutto, cognomi. Non era infrequente, ad esempio, che membri della stessa famiglia risultassero all’anagrafe con cognomi diversi tra fratelli e sorelle.

All’epoca, queste discrepanze non creavano particolari problemi pratici nella vita familiare, e in molti contesti – soprattutto quelli più poveri e periferici – non ci si preoccupava troppo di registrare la data esatta di nascita. Anzi, in alcuni casi, la doppia data (quella reale e quella anagrafica) diventava un’occasione in più per festeggiare il compleanno “a doppio binario”.

Con il passare del tempo e l’avanzare del progresso, queste situazioni sono divenute sempre più rare, diventando motivo di riflessione nelle famiglie su quanto i tempi siano cambiati. Oggi, in un’epoca in cui ogni adempimento burocratico può essere svolto con un semplice click, quelle difficoltà del passato appaiono quasi inimmaginabili.

𝐓𝐫𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐯𝐞𝐫𝐚, 𝐫𝐢𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥 𝐜𝐚𝐫𝐨 𝐳𝐢𝐨 𝐀𝐧𝐝𝐫𝐞𝐚.