
“Napoli è bellissima” è il titolo di un articolo pubblicato sul prestigioso quotidiano inglese “The Guardian”, firmato da Ondine Cohane. La giornalista pur ammettendo tutti i problemi del capoluogo partenopeo ne esalta l’ unicità e le bellezze artistiche “Per me che amo i contrasti, Napoli è un posto ribelle ma bellissimo con strati inestimabili di arte antica e un caos degno dell’opera. De Magistris, il sindaco, è diventato rapidamente un simbolo di cambiamento, portando più ordine in città e preservando i suoi tesori, le restrizioni del traffico sul lungomare e nel centro storico hanno reso meno problematico passeggiare per quelle strade e l’impegno del sindaco nel riciclo dei rifiuti ha facilitato la risoluzione del problema dei rifiuti, creando un nuovo senso civico nei napoletani…Non voglio che la mia amata città di Napoli diventi troppo moderna, deve restare unica“.

Oltre oceano non è da meno il New York Times con Suzi Menkes, una fashion reporter che in un articolo elogi l’inestimabile qualità della sartoria partenopea immutabile nel tempo per l’aproccio artigianale e il lavoro certosino, esaltata ultimamente dal film premio oscar “La Grande Bellezza” , Napoli viene descritta come “un paradiso del lavoro artigianale…Negli atelier-bottega occorrono mani sapienti più che high tech..Oggi l’abito su misura è tornato e sta bene: ha vinto la sfida contro il made in fabbrica“. ” Da Tofani a Rubinacci a Kiton, l’articolo descrive come i marchi storici dal cuore di Napoli stanno conquistando il mondo imponendo i canoni dell’eleganza partenopea. In Italia, stranamente, gli elogi che arrivano dall’estero non hanno seguito; le principali testate giornalistiche italiane, forse, sono troppo impegnate nel mettere in risalto i problemi storici del capoluogo campano, recentemente anche una prestigiosa firma come Beppe Severgnini analizzava perchè i turisti stranieri evitassero di andare a Napoli, ma dopo pochi giorni è stato clamorosamente smentito dal boom di visite a Napoli, registrati nel periodo pasquale, con un picco di presenze straniere.