Eduardo e quel peso eccessivo al fujitevénne

Una criflessione illuilluminante su Eduardo De Filippo a 30 anni dalla sua scomparsa

il Blog di ANGELO FORGIONE

Angelo ForgioneA trent’anni dalla morte di Eduardo De Filippo, credo sia per via di un certo modo di interpretare Napoli che la rassegnazione del suo fujitevénne sia stata caricata di un peso maggiore della speranza affidata al messaggio di Napoli milionaria!, di cui è passata alla storia la frase Ha da passà ‘a nuttata. Credo che il neorealismo eduardiano meriterebbe invece di essere rivisitato più a fondo e non ridotto a sentenza ma ampliato al complesso degli interrogativi globali, tuttora irrisolti, che condividono le stesse esperienze degli spettatori a cui si rivolgono e ne agitano i sentimenti. Ecco perché Eduardo è universale e contemporaneo. Ecco perché, a partire dall’Argentina e dall’Eritrea, nel 1947, è stato tradotto e rappresentato in giro per il mondo, da Jaime de Armiñán, Fernando Fernán Gómez e Pau Mirò in Spagna e Karolos Koun in Grecia, passando per la Francia, la Germania…

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Campania Felix o Terra dei Fuochi? In bilico fra il Paradiso e l'Inferno nel disinteresse generale - Alla ricerca di vecchie tradizioni ed usanze casertane e campane con divagazioni sul tema.
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