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Nella notte tra il 13 e il 14 ottobre 1943, nel pieno della ritirata tedesca lungo la linea del Volturno, un reparto della 3ยช Panzergrenadier-Division fece irruzione in una masseria di campagna, in localitร  Monte Carmignano, sospettando che da lรฌ partissero segnali agli Alleati.

Il contingente tedesco, guidato dal sottotenente Wolfgang Lehnigk-Emden ritenne di vedere dei โ€œsegnali luminosiโ€ provenienti da una masseria vicina, che interpretรฒ come collegamenti con le forze alleate o partigiane. Lehnigk-Emden e alcuni suoi uomini si recarono nella masseria e scoprirono che vi si erano rifugiati civili (contadini e famiglie) provenienti da almeno quattro nuclei familiari, in fuga dai bombardamenti e dalla guerra.

Fu ordinata lโ€™esecuzione immediata dei โ€œcapifamigliaโ€ (quattro uomini). Le donne che tentarono di opporsi vennero anche loro fucilate.

Successivamente, Lehnigk-Emden con due sergenti, Kurt Schuster (e un altro sergente, Hans Gnass, secondo alcune ricostruzioni), tornรฒ nella masseria e, usando bombe a mano, colpi dโ€™arma da fuoco e baionette, uccisero anche gli altri civili presenti, inclusi donne, bambini e ragazzi che cercarono di fuggire.

Senza alcuna prova, i soldati trucidarono in totale 4 uomini, 7 donne e 11 bambini, cancellando in pochi minuti un intero piccolo mondo contadino.

Per anni, quellโ€™eccidio rimase sepolto nel silenzio, fino a quando la memoria civile e il lavoro di ricerca restituirono veritร  e dignitร  alle vittime.

Fondamentale in questo percorso fu lโ€™opera โ€œLa strage di Caiazzo โ€“ 13 ottobre 1943โ€ di Paolo Albano e Antimo Della Valle, che contribuรฌ a far luce sui fatti e sui responsabili.

๐Ÿ“ธ Nelle immagini:

1๏ธโƒฃ La masseria di Monte Carmignano, luogo del massacro.

2๏ธโƒฃ La copertina del libro che ne racconta la storia giudiziaria e umana.

3๏ธโƒฃ Alcune delle vittime, immortalate in un raro scatto dโ€™epoca.

Fonte fotografica: ๐€๐ฌ๐ฌ๐จ๐œ๐ข๐š๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ž ๐๐š๐ญ๐ญ๐š๐ ๐ฅ๐ข๐š ๐๐ข ๐‚๐š๐ฌ๐ฌ๐ข๐ง๐จ โ€“ ๐‚๐ž๐ง๐ญ๐ซ๐จ ๐’๐ญ๐ฎ๐๐ข ๐ž ๐‘๐ข๐œ๐ž๐ซ๐œ๐ก๐ž

Ricordare non รจ soltanto un gesto di memoria, ma un atto di giustizia verso chi non ebbe voce.