Il Conciato Romano, dal punto di vista culinario, può essere definito una vera e propria macchina del tempo del sapore.

Perché? Perché riproduce fedelmente le antiche tecniche di preparazione dei Romani. Il suo gusto è molto intenso e deciso, non sempre familiare ai palati moderni, ed è proprio questo a renderlo unico.

Il nome deriva dalla tecnica della “concia”, ovvero la conditura con olio e aceto prima della lunga maturazione in anfore di terracotta, dove il formaggio riposa per almeno sei mesi.

È stato il primo Presidio Slow Food della provincia di Caserta, e viene prodotto principalmente nei comuni di Pontelatone e Castel di Sasso, nell’Alto Casertano, tra le pendici dei Monti Trebulani.