Un nonno riprese suo nipote, adagiato sulla poltrona di casa con il cellulare in mano.
Lo osservรฒ in silenzio, poi, con la saggezza di chi ha imparato a vivere tra la gente, gli disse:
“๐บ๐ข๐๐๐๐๐ฬ ๐๐๐ ๐ ๐ ๐ก๐ ๐๐๐๐๐๐ฃ๐๐๐๐ (๐๐ ๐๐๐๐๐ข๐๐๐๐) ๐ ๐๐ ๐๐. ๐๐ฬ ‘๐ ๐๐๐๐๐ฬ ‘๐ ๐๐๐๐๐๐๐, ๐๐๐๐ฃ๐ ‘๐ ๐ ๐ข๐๐ฬ ‘๐ ๐โ๐๐ก๐๐๐๐ ๐ ๐๐ขฬ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ก๐, ๐ ๐๐๐๐ฃ๐ ๐๐ฬ ๐๐๐๐ ๐๐ ๐ ๐๐๐๐ก๐ ๐๐ฬ ๐๐๐๐ง๐๐๐. ๐๐ฬ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐ ๐ ๐๐ฬ ๐๐ข๐๐๐๐๐๐๐, ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐ง๐๐ ๐ ๐๐๐ก๐ก๐ ๐๐๐ ๐๐๐ก๐ก๐ฬ: ๐ข๐๐ ๐ ๐ ‘๐๐๐๐๐ ‘๐ ๐๐๐๐๐ฬ ๐๐๐๐ง๐ง๐ ‘๐ ๐๐๐๐ก๐, ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐ก๐ ๐ ๐๐ฬ ๐๐๐๐๐๐ฃ๐๐๐๐”
Parole semplici, dirette, nate dallโesperienza.
Un invito a scegliere la vita reale, fatta di incontri, tentativi, errori e rispetto.
Perchรฉ le illusioni possono riempire uno schermo, ma รจ solo vivendo davvero che si costruisce il carattere, non dietro ad uno schermo che diventa una barriera nei confronti della realtร